"Un artista che, col sistema in ogni sua forma, ha un deciso attrito, è Domenico detto Mimmo Di Caterino.
Proveniente da Napoli e dalla sua Accademia e trapiantato saldamente in Sardegna, egli ha un curriculum esemplare in fatto di scontri e opposizioni al sistema dell'arte ufficiale.
Pittore, performer, scultore, aizzatore di coscienze, poeta e prosatore di verità scomode, Di Caterino è la classica pecora nera che ogni sistema dell'arte che si rispetti deve possedere per non soccombere al pericolo degli standard e della normalizzazione. Insomma un artista fuori dalle righe, dai canoni e da ogni classificazione che opera spesso in sinergia con la compagna e artista Barbara Ardau".
Barbara Picci, testo tratto da "I Sensi dell'arte", Videolina.
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“Di Caterino, napoletano di nascita e cagliaritano di adozione, dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1997 fonda la posse di artisti Mario Pesce a Fore che ha lo scopo di contestare e contrastare criticamente il sistema dell’arte globalizzata e mercificata. Rappresenta il più majakovskiano degli artisti operanti in Sardegna, animatore di dibattiti culturali e attivo sostenitore della lotta operaia, ha sostenuto attivamente la campagna di comunicazione mediatica e culturale degli ex lavoratori in presidio permanente a Campo Pisano ad Iglesias (Ca), attivando una rete di artisti solidali con la causa. Dal lavoro che presenta,#accademianuragica (2019), parte di un suo nuovo progetto, emerge la memoria della civiltà nuragica, rappresentata dalla potenza iconica di una statua di guerriero di Monte Prama (IX secolo a.C. circa), con i suoi profondi valori antropologici, cui si sovrappongono delle scritte che richiamano quelle sui muri pompeiani, così fittamente stratificate da rendersi a stento leggibili, in un processo di negazione della parola scritta, soffocata dalla sua stessa velocità di diffusione e bulimia, a cui sembra resistere in intelligibilità solo l’arte figurativa.”
Concettina Ghisu, Interferenze
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“L’arte nei Musei, nelle gallerie, negli spazi privati ha sempre avuto a che fare con il distanziamento sociale, Musei e gallerie private non sono mai stati spazi realmente dialettici e didattici, file chilometriche, addensamenti umani nei confrontidi lavori dall'alta riproducibilità industriale e digitale e capolavori ignorati o abbandonati in magazzino.
L'arte è sempre stata linguaggio eil linguaggio di un artista è sempre stata una questione stilistica di posizionamento.
Il Covid 19 è però stato molto democratico nell'arrestare i processi linguistici di trasmissione dei linguaggi dell'arte contemporanea, ha arrestato gallerie private, Musei pubblici e case d'asta, nella stessa misura in cui ha arrestato public artisti, street artist e writer.
Mimmo Di Caterino non un artista al quale è facile dare etichette, sicuramente non è un artista da Museo, ogni qualvolta è stato invitato a fare degli interventi in Musei pubblici (non pochi) ha fatto sempre in modo di non esserci e che gli spettatori su sua autorizzazione potessero prelevare i suoi pezzi, smontare la sua mosta e portarsela a casa, per poi ricondividerla via social network con un'utenza più ampia tramite selfie.
Mimmo Di Caterino non è un artista da galleria, non considera il suo linguaggio un prodotto ma un processo, e anche quando ha esposto in galleria (non in poche gallerie) ha fatto in modo di non esserci e che il pubblico si portasse via il suo lavoro a costo zero evitando qualsiasi finalità di lucro da parte del gallerista.
Non è neanche un public artista, un writer o uno street artista in senso classico, anche se qualcuno ha cominciato a collezionare il suo lavoro trovandolo installato e posizionato in qualche angolo di strada o passeggiando al mare.
Mimmo Di Caterino è linguaggio dell'arte con stile, lui si definisce artivista, termine ispanico che connette l'artista e l'attivista in un'unica figura.
Il suo campo d'azione è quello della rivendicazione del ruolo sociale, culturale, intellettuale, operaio e lavoratore dell'artista, i lavori che presenta per la "Street Art Gallery" di Ischia di Salvatore Iacono, sono il frutto dei suoi sessanta giorni agli arresti domiciliari determinati dal Covid 19, testimonianza diretta che se si può arrestare un artista, non si può fermare il suo linguaggio elevato a ricerca.”
Banksy, “L’arte è solo linguaggio”, street art Gallery, Ischia (Na)
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MIMMO DI CATERINO E IL PROBLEMA DEL CONSENSO IN ARTE
“Conosco l’attività dell’artista sardo Mimmo Domenico Di Caterino
da tanti anni , credo dai suoi esordi, quando iniziò la sua attività di disturbatore e dissidente del sistema dell’arte, Mimmo è un extraparlamentare del sistema costituzionale dell’arte italiana.
Ancora prima di Luca Rossi ha lanciato pubblicamente, senza nascondere la mano, le sue provocazioni contro le strutture di potere paramafiose dell’arte.
Personalmente sono sempre molto più attento a queste figure di disturbatori incazzati, che spesso sono il sintomo di questioni assai più profonde di quelle di tanti artisti che pensano solo a quello che conviene fare e non meditano sul proprio ruolo.
Ai suoi esordi Mimmo si concentrò sopratutto contro gli eccessi di mercato, che allora erano diffusi e pervasivi, mentre oggi si evidenziano sopratutto nel segmento alto dello stesso, specchio di una società che rispetto a quella degli anni 90 ha portato ad una ricchezza meno distribuita e sempre più spartita tra poche mani.
In questi ultimi anni Mimmo ha infatti sottolineato l’aspetto legato alla pauperizzazione progressiva dell’artista medio, stritolato da meccanismi sui quali ormai non ha più controllo.
Le sue continue petizioni per una nuova Accademia di Belle Arti a Cagliari vanno oltre il fatto specifico e ci parlano di un sogno, forse oggi un pò malinconico e disperato, che andrebbe tutelato e incentivato.
Ma cosa rimaneva da attaccare a questo punto, di un sistema dell’arte oggi ammaccato dalle circostanze che conosciamo, incrinato nei suoi fatturati, limitato nella sua circolazione, frantumato e parcellizzato nei suoi criteri valutativi?
Mimmo ha individuato, come ha fatto Luca Rossi, l’ultimo tabù nella PRATICA DIFFUSA DEL CONSENSO che è forse la più insidiosa componente negativa del sistema dell’arte Italico.
Non si tratta semplicemente della lotta per la conquista dei like sui social, per un’attenzione effimera: si tratta di ben altro.
Mimmo si è inventato delle feroci recensioni negative contro i suoi quadri recenti e ha chiesto a me e ad altri complici di firmarle, come se veramente le avessimo scritte noi.
Ricordo che un famoso santo Sufi volle dimostrare la propria fede bestemmiando Allah in piazza, volutamente per destare l’ira dei fedeli ed essere da loro martirizzato, questo in spregio alla propria persona individuale e in omaggio estremo alla grandezza del dio.
Mimmo ha fatto una cosa simile facendosi fustigare pubblicamente, deprezzando la sua figura di artista ma facendo una dichiarazione d’amore per l’arte.
Qual’è infatti lo stato funesto oggi, dell’arte italiana, al di là della sua irrilevanza, delle sue difficoltá materiali?
LA RICERCA SPASMODICA DEL CONSENSO DETERMINA LA FINE DI OGNI ATTEGGIAMENTO CRITICO
Tutte le mostre sono “bellissime”, gli artisti sono tutti “bravi”, e in poche parole siamo tutti una famiglia o comunque tentiamo di farci dei parenti.
Si fa i turni come la classe operaia che è stata.
Un livellamento oppotunistico verso il basso, in nome delle relazioni e del quieto vivere.
Non che la cosa sia necessaria, ma non si scrive più contro qualcosa: appena si critica si rovina la festa , o meglio, il festino.
Bisogna infatti farsi più amici possibile, mancando un pubblico esterno.
Quest’ultima iniziativa di Mimmo è sgradevolissima: mette il dito sulla piaga.
Quanta ipocrisia c è in giro : tra i curatori, i direttori, i visitatori e purtroppo tra i tanti aspiranti artisti.
Sono discorsi scomodi, lo so, e attirano tanta antipatie.
Chi se ne frega , qualcuno deve avere peró il coraggio di provare a farli. Viva gli individualisti.
“Credo che Mimmo , pur non conoscendolo di persona, sia uno degli artisti del "sud" più interessanti per ricerca e coerenza di pensiero , mai banale con i suoi interventi Credo che Mimmo , pur non conoscendolo di persona, sia uno degli artisti del "sud" più interessanti per ricerca e coerenza di pensiero , mai banale con i suoi interventi: ne ricordo uno per l'esposizione della biennale del libro, organizzata a castell dell'Ovo dove invitava i fruitori a smontare la sua installazione e a portarsi a casa un pezzo della sua anima, un gesto semplice che ad oggi diventa assordante, la condivisione che rompe l'individualismo in cui l'uomo contemporaneo è immerso.”
Angelo Coppola, artista, stato su Facebook del 16-1-21
———————
Quadro in mezzo ai prosciutti
Singolare protesta a Ischia contro il disinteresse che il governo sta palesando nei confronti dell’arte e della cultura. Quest’oggi Salvatore Iacono, attivista e fondatore della galleria a cielo aperto Ischia Street Art che ha sede nell’isola campana, si è recato al maxistore Decò in via D’Ambra a Forio, posizionando due quadri dell’artista Mimmo Di Caterino tra i generi alimentari in vendita presso il supermercato: uno nel reparto ortofrutta, l’altro tra prosciutti e salami al reparto freschi.
Le tele (50x40 cm), avvolte nel cellophane, prezzate e scontate, oltre a riportare la dicitura Saldi, sono accompagnate da una didascalia che funge da scheda tecnica, riportante lo slogan C’è anche l’Arte (titolo dell’intervento), seguito dagli hashtag #recoveryfund e #recoveryplan. Questo il riferimento all’attuale situazione economico-finanziaria in cui versa il mondo globalizzato, in particolare l’arte e la cultura, messe completamente da parte e quasi dimenticate dal governo e dall’opinione pubblica durante l’emergenza Covid-19. In particolar modo, argomenta Iacono, le gallerie d’arte stanno patendo gli effetti della crisi e dei mesi di chiusura imposti dai numerosi e ormai insensati DPCM, che si susseguono da marzo dell’anno scorso e che non danno tregua né speranza alla cultura e soprattutto al mondo dell’arte.
“Finestre sull’arte”, 18 Gennaio 2021
—————-
La street art arriva in chiesa, parroco e fedeli s’infuriano
“Il gallerista "invade" una chiesa, collocando provvisoriamente - senza autorizzazione - sei opere all'interno dell'edificio sacro. E ora rischia la denuncia. Accade a Ischia, nella chiesa di San Sebastiano di Forio, dove l'intervento di Salvatore Iacono, patron dell'Ischia Street Art Gallery, potrebbe ora avere addirittura una coda legale. I quadri erano dell'artivista Mimmo Di Caterino e l'idea della performance - spiega l'ideatore in una nota - "era quella di interrogarsi su quanta spiritualità ci sia dietro e dentro l'arte e la pittura contemporanea". Ma l'iniziativa ha disorientato il parroco, che - secondo quanto riportato da Iacono - avrebbe minacciato azioni legali e ha soprattutto scatenato la reazione di uno o più cittadini, che - durante la notte - hanno deturpato le mura all'esterno della galleria con la scritta "La pagherai bastardo! Chiedi scusa a Dio”.” Pasquale Raicaldo,
“La Repubblica”, 6 Febbraio 2021
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“Il manifesto funebre, sul quale campeggia anche un quadro dell'artivista Mimmo Di Caterino, raccontava che "è venuto a mancare improvvisamente il gallerista, attivista e performer Salvatore Iacono dopo una strenua opposizione alle restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19 che hanno duramente colpito il settore dell'arte e delle gallerie d'arte. Lo ricordano gli artisti, gli amici ed i collaboratori. I funerali si svolgeranno in forma privata e le ceneri saranno custodite nei locali della galleria di Ischia Street Art di Forio in via Costantino 28. Si dispensa dalle visite e dai fiori”.
Pasuqale Raicaldo
“La Repubblica”, 30 Marzo 2021
———————-
Voyage de la Luna
“La poésie se manifeste à travers
la fusion de l’écriture et du dessin
dans cette partie d’un journal artistique.
J’y trouve des réminiscences à cette
écriture « automatique » qui sort du
secret enseveli au plus profond de
l’être humain.
Algoritmo?
Dada…
Cristallisation explosive de révolte
contre l’hécatombe régnante.
Il dubbio umano, amore della verita.
Grazie, Mimmo di Caterino ed Artivista.”
Eliza Muylaert, membre de la Presse mondiale (O.M.P.P.), dal suo blog, 29 Aprile 2021
——————————-
Location in Sardinia intervista Mimmo Di Caterino
Несколько месяцев назад на пляже Мадалена города Капотерры начали загадочным образом появляться объекты с рисунками на них. Объекты, как правило, из кухонной утвари, сковородки, кастрюли, а изображался на них всегда портрет и, похоже, одного и того же человека. Меня очень заинтриговали эти работы, я стала регулярно из выкладывать в сториз, есть вкладка вечных сториз #Artнапляже, загляните. Вы стали задавать мне вопросы и советовать как “выследить” художника на пляже😅.
Я поставила себе цель и нашла его. Итак, представляю вам Миммо Доменико де Катерино, не просто художник, а именно АРТивист.
*Артивизм — направление современного искусства, в котором с помощью художественно-выразительных средств художники пытаются продвигать идеи протеста или гражданского неповиновения (Википедия).
Вот наша беседа с Миммо:
Ваши работы таинственным образом появляются на пляже каждую неделю, это какой-то манифест?
✔️Язык художника во всех вариациях жанра всегда является манифестом, с этой точки зрения моя работа день за днем определяется как язык и как процесс, прежде чем стать финальным продуктом. В последнее время интенсивность моей работы неистовая, компульсивная, возможно, из-за того, что мы переживаем с точки зрения социального дистанцирования и общей апатии.
У этого манифеста есть название?
✔️Экспозицию на пляже Мадалена обозначают хэштеги, которые сопровождают остров в этот момент его истории: #Redzone, #Orangezone, #Yellowzone
и что они влекут за собой с точки зрения личного и коллективного разочарования #socialdistancing, #socialisolation, #socialdisobedience
Da Cagliari Art Magazine del 21 Maggio 2021
Mimmo Di Caterino:
Curriculum
Mimmo Di Caterino nasce a Napoli il 7/8/73, negli anni novanta emerge nella scena artistica internazionale, muovendosi a Napoli tra l'Accademia di Belle Arti e il Laboratorio Okkupato S.K.A..
Fondamenta della sua ricerca è autodeterminarsi come voce critica, in un sistema di mercato che squalifica l'artista contemporaneo, come ricercatore di senso sociale e intellettuale.
Personalità e identità che ha messo in discussione tutti i codici di genere dell'arte contemporanea, si è collocato in maniera anomala anche nell'ambito della street art, abbandonando lavori in contesti urbani per essere liberamente rimossi, distrutti o prelevati da chi entrato in contatto visivo con loro, innescando casualmente, una società per azionidiffusa a sostegno della sua ricerca.
Unico artista figurativo (nel 2006) ad avere una rubricaindipendente sulle pagine della prima rivista d'arte Europea "Flash Art" dell'allora Direttore Giancarlo Politi.
Il suo intervento street artistico "Social lockdown” a Forio d’Ischia , presso il gallerista attivista Salvatore Iacono, è stato il primo in Italia dopo il lockdown..
Il suo lavoro è presente in autorevoli Musei e collezioni d'arte contemporanea private e pubbliche.
La sua idea di fondo è che i linguaggi dell'arte e gli artisti debbano sempre porsi a tutela della pubblica alfabetizzazione artistica, bilanciando la tendenza d'accentramento (e cannibalizzazione del pubblico) da parte del privato.
La sua produzione è svincolata dalle intermediazioni, come può un intermediario (gallerista, collezionista, curatore, storico dell’arte…) non acquisendo e acquistando un lavoro di un artista, sostenerlo in pubblico?
Attualmente risulta essere l’artista con il numero di diffide legali (da parte di soggetti pubblici e privati) più alto in Italia.
Vive e lavora a Cagliari,insegna nello storico e prestigioso Liceo Artistico e Musicale Foiso Fois.
2019
Collettive:
“Interferenze”, Arte in Sardegna 1944-2019, Chiesa di Santa Croce, Rivoli (To)
“Biennale del libro d’artista”, Complesso monumentale San Domenico Maggiore (Na)
“#Clima-Human Rights”, Fondazione opera campana dei caduti, Rovereto.
Personale:
“ResistrOn”, presso il Nuraghe Cuccurada-La Fortezza di Mogoro.
2020
Collettive:
“DecorAzioni”, Officina d’arte fotografica e contemporanea Dadaboom di Viareggio.
“Vernice Fresca”, Poggio District a San Michele di Ganzaria (CT)
“Human Rights - The future’s shape”, Fondazione Campana dei Caduti, Rovereto (TN).
Personali:
“Social Lockdown”, personale urbana presso l’Ischia street art Gallery di Salvatore Iacono.
“Social distancing”, personale urbana presso l’Ischia Street Art Gallery, Museo del Torrione, Forio (Na).
2021
Collettive:
“Tributo a Dante”, Associazione “Nel segno dell’arte”, Avellino
“L’Amazzonia deve vivere”, Museo Diotti, Casalmaggiore (CR)
“Human Rights -work”, Fondazione Campana dei Caduti, Rovereto (TN).
Cagliari Art Magazine - Linguaggi artistici contemporanei
Linguaggi artistici contemporanei
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BIOGRAFIA:
LA PECORA NERA
"Un artista che, col sistema in ogni sua forma, ha un deciso attrito, è Domenico detto Mimmo Di Caterino.
Proveniente da Napoli e dalla sua Accademia e trapiantato saldamente in Sardegna, egli ha un curriculum esemplare in fatto di scontri e opposizioni al sistema dell'arte ufficiale.
Pittore, performer, scultore, aizzatore di coscienze, poeta e prosatore di verità scomode, Di Caterino è la classica pecora nera che ogni sistema dell'arte che si rispetti deve possedere per non soccombere al pericolo degli standard e della normalizzazione. Insomma un artista fuori dalle righe, dai canoni e da ogni classificazione che opera spesso in sinergia con la compagna e artista Barbara Ardau".
Barbara Picci, testo tratto da "I Sensi dell'arte", Videolina.
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“Di Caterino, napoletano di nascita e cagliaritano di adozione, dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1997 fonda la posse di artisti Mario Pesce a Fore che ha lo scopo di contestare e contrastare criticamente il sistema dell’arte globalizzata e mercificata. Rappresenta il più majakovskiano degli artisti operanti in Sardegna, animatore di dibattiti culturali e attivo sostenitore della lotta operaia, ha sostenuto attivamente la campagna di comunicazione mediatica e culturale degli ex lavoratori in presidio permanente a Campo Pisano ad Iglesias (Ca), attivando una rete di artisti solidali con la causa. Dal lavoro che presenta,#accademianuragica (2019), parte di un suo nuovo progetto, emerge la memoria della civiltà nuragica, rappresentata dalla potenza iconica di una statua di guerriero di Monte Prama (IX secolo a.C. circa), con i suoi profondi valori antropologici, cui si sovrappongono delle scritte che richiamano quelle sui muri pompeiani, così fittamente stratificate da rendersi a stento leggibili, in un processo di negazione della parola scritta, soffocata dalla sua stessa velocità di diffusione e bulimia, a cui sembra resistere in intelligibilità solo l’arte figurativa.”
Concettina Ghisu, Interferenze
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“L’arte nei Musei, nelle gallerie, negli spazi privati ha sempre avuto a che fare con il distanziamento sociale, Musei e gallerie private non sono mai stati spazi realmente dialettici e didattici, file chilometriche, addensamenti umani nei confronti di lavori dall'alta riproducibilità industriale e digitale e capolavori ignorati o abbandonati in magazzino.
L'arte è sempre stata linguaggio e il linguaggio di un artista è sempre stata una questione stilistica di posizionamento.
Il Covid 19 è però stato molto democratico nell'arrestare i processi linguistici di trasmissione dei linguaggi dell'arte contemporanea, ha arrestato gallerie private, Musei pubblici e case d'asta, nella stessa misura in cui ha arrestato public artisti, street artist e writer.
Mimmo Di Caterino non un artista al quale è facile dare etichette, sicuramente non è un artista da Museo, ogni qualvolta è stato invitato a fare degli interventi in Musei pubblici (non pochi) ha fatto sempre in modo di non esserci e che gli spettatori su sua autorizzazione potessero prelevare i suoi pezzi, smontare la sua mosta e portarsela a casa, per poi ricondividerla via social network con un'utenza più ampia tramite selfie.
Mimmo Di Caterino non è un artista da galleria, non considera il suo linguaggio un prodotto ma un processo, e anche quando ha esposto in galleria (non in poche gallerie) ha fatto in modo di non esserci e che il pubblico si portasse via il suo lavoro a costo zero evitando qualsiasi finalità di lucro da parte del gallerista.
Non è neanche un public artista, un writer o uno street artista in senso classico, anche se qualcuno ha cominciato a collezionare il suo lavoro trovandolo installato e posizionato in qualche angolo di strada o passeggiando al mare.
Mimmo Di Caterino è linguaggio dell'arte con stile, lui si definisce artivista, termine ispanico che connette l'artista e l'attivista in un'unica figura.
Il suo campo d'azione è quello della rivendicazione del ruolo sociale, culturale, intellettuale, operaio e lavoratore dell'artista, i lavori che presenta per la "Street Art Gallery" di Ischia di Salvatore Iacono, sono il frutto dei suoi sessanta giorni agli arresti domiciliari determinati dal Covid 19, testimonianza diretta che se si può arrestare un artista, non si può fermare il suo linguaggio elevato a ricerca.”
Banksy, “L’arte è solo linguaggio”, street art Gallery, Ischia (Na)
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MIMMO DI CATERINO E IL PROBLEMA DEL CONSENSO IN ARTE
“Conosco l’attività dell’artista sardo Mimmo Domenico Di Caterino
da tanti anni , credo dai suoi esordi, quando iniziò la sua attività di disturbatore e dissidente del sistema dell’arte, Mimmo è un extraparlamentare del sistema costituzionale dell’arte italiana.
Ancora prima di Luca Rossi ha lanciato pubblicamente, senza nascondere la mano, le sue provocazioni contro le strutture di potere paramafiose dell’arte.
Personalmente sono sempre molto più attento a queste figure di disturbatori incazzati, che spesso sono il sintomo di questioni assai più profonde di quelle di tanti artisti che pensano solo a quello che conviene fare e non meditano sul proprio ruolo.
Ai suoi esordi Mimmo si concentrò sopratutto contro gli eccessi di mercato, che allora erano diffusi e pervasivi, mentre oggi si evidenziano sopratutto nel segmento alto dello stesso, specchio di una società che rispetto a quella degli anni 90 ha portato ad una ricchezza meno distribuita e sempre più spartita tra poche mani.
In questi ultimi anni Mimmo ha infatti sottolineato l’aspetto legato alla pauperizzazione progressiva dell’artista medio, stritolato da meccanismi sui quali ormai non ha più controllo.
Le sue continue petizioni per una nuova Accademia di Belle Arti a Cagliari vanno oltre il fatto specifico e ci parlano di un sogno, forse oggi un pò malinconico e disperato, che andrebbe tutelato e incentivato.
Ma cosa rimaneva da attaccare a questo punto, di un sistema dell’arte oggi ammaccato dalle circostanze che conosciamo, incrinato nei suoi fatturati, limitato nella sua circolazione, frantumato e parcellizzato nei suoi criteri valutativi?
Mimmo ha individuato, come ha fatto Luca Rossi, l’ultimo tabù nella PRATICA DIFFUSA DEL CONSENSO che è forse la più insidiosa componente negativa del sistema dell’arte Italico.
Non si tratta semplicemente della lotta per la conquista dei like sui social, per un’attenzione effimera: si tratta di ben altro.
Mimmo si è inventato delle feroci recensioni negative contro i suoi quadri recenti e ha chiesto a me e ad altri complici di firmarle, come se veramente le avessimo scritte noi.
Ricordo che un famoso santo Sufi volle dimostrare la propria fede bestemmiando Allah in piazza, volutamente per destare l’ira dei fedeli ed essere da loro martirizzato, questo in spregio alla propria persona individuale e in omaggio estremo alla grandezza del dio.
Mimmo ha fatto una cosa simile facendosi fustigare pubblicamente, deprezzando la sua figura di artista ma facendo una dichiarazione d’amore per l’arte.
Qual’è infatti lo stato funesto oggi, dell’arte italiana, al di là della sua irrilevanza, delle sue difficoltá materiali?
LA RICERCA SPASMODICA DEL CONSENSO DETERMINA LA FINE DI OGNI ATTEGGIAMENTO CRITICO
Tutte le mostre sono “bellissime”, gli artisti sono tutti “bravi”, e in poche parole siamo tutti una famiglia o comunque tentiamo di farci dei parenti.
Si fa i turni come la classe operaia che è stata.
Un livellamento oppotunistico verso il basso, in nome delle relazioni e del quieto vivere.
Non che la cosa sia necessaria, ma non si scrive più contro qualcosa: appena si critica si rovina la festa , o meglio, il festino.
Bisogna infatti farsi più amici possibile, mancando un pubblico esterno.
Quest’ultima iniziativa di Mimmo è sgradevolissima: mette il dito sulla piaga.
Quanta ipocrisia c è in giro : tra i curatori, i direttori, i visitatori e purtroppo tra i tanti aspiranti artisti.
Sono discorsi scomodi, lo so, e attirano tanta antipatie.
Chi se ne frega , qualcuno deve avere peró il coraggio di provare a farli. Viva gli individualisti.
Corretti o scorretti che siano.
Pensiamoci su.
Walter Bortolossi, www.cagliariartmagazine.it, 1 Ottobre 2020
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“Credo che Mimmo , pur non conoscendolo di persona, sia uno degli artisti del "sud" più interessanti per ricerca e coerenza di pensiero , mai banale con i suoi interventi Credo che Mimmo , pur non conoscendolo di persona, sia uno degli artisti del "sud" più interessanti per ricerca e coerenza di pensiero , mai banale con i suoi interventi: ne ricordo uno per l'esposizione della biennale del libro, organizzata a castell dell'Ovo dove invitava i fruitori a smontare la sua installazione e a portarsi a casa un pezzo della sua anima, un gesto semplice che ad oggi diventa assordante, la condivisione che rompe l'individualismo in cui l'uomo contemporaneo è immerso.”
Angelo Coppola, artista, stato su Facebook del 16-1-21
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Quadro in mezzo ai prosciutti
Singolare protesta a Ischia contro il disinteresse che il governo sta palesando nei confronti dell’arte e della cultura. Quest’oggi Salvatore Iacono, attivista e fondatore della galleria a cielo aperto Ischia Street Art che ha sede nell’isola campana, si è recato al maxistore Decò in via D’Ambra a Forio, posizionando due quadri dell’artista Mimmo Di Caterino tra i generi alimentari in vendita presso il supermercato: uno nel reparto ortofrutta, l’altro tra prosciutti e salami al reparto freschi.
Le tele (50x40 cm), avvolte nel cellophane, prezzate e scontate, oltre a riportare la dicitura Saldi, sono accompagnate da una didascalia che funge da scheda tecnica, riportante lo slogan C’è anche l’Arte (titolo dell’intervento), seguito dagli hashtag #recoveryfund e #recoveryplan. Questo il riferimento all’attuale situazione economico-finanziaria in cui versa il mondo globalizzato, in particolare l’arte e la cultura, messe completamente da parte e quasi dimenticate dal governo e dall’opinione pubblica durante l’emergenza Covid-19. In particolar modo, argomenta Iacono, le gallerie d’arte stanno patendo gli effetti della crisi e dei mesi di chiusura imposti dai numerosi e ormai insensati DPCM, che si susseguono da marzo dell’anno scorso e che non danno tregua né speranza alla cultura e soprattutto al mondo dell’arte.
“Finestre sull’arte”, 18 Gennaio 2021
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La street art arriva in chiesa, parroco e fedeli s’infuriano
“Il gallerista "invade" una chiesa, collocando provvisoriamente - senza autorizzazione - sei opere all'interno dell'edificio sacro. E ora rischia la denuncia. Accade a Ischia, nella chiesa di San Sebastiano di Forio, dove l'intervento di Salvatore Iacono, patron dell'Ischia Street Art Gallery, potrebbe ora avere addirittura una coda legale. I quadri erano dell'artivista Mimmo Di Caterino e l'idea della performance - spiega l'ideatore in una nota - "era quella di interrogarsi su quanta spiritualità ci sia dietro e dentro l'arte e la pittura contemporanea". Ma l'iniziativa ha disorientato il parroco, che - secondo quanto riportato da Iacono - avrebbe minacciato azioni legali e ha soprattutto scatenato la reazione di uno o più cittadini, che - durante la notte - hanno deturpato le mura all'esterno della galleria con la scritta "La pagherai bastardo! Chiedi scusa a Dio”.” Pasquale Raicaldo,
“La Repubblica”, 6 Febbraio 2021
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“Il manifesto funebre, sul quale campeggia anche un quadro dell'artivista Mimmo Di Caterino, raccontava che "è venuto a mancare improvvisamente il gallerista, attivista e performer Salvatore Iacono dopo una strenua opposizione alle restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19 che hanno duramente colpito il settore dell'arte e delle gallerie d'arte. Lo ricordano gli artisti, gli amici ed i collaboratori. I funerali si svolgeranno in forma privata e le ceneri saranno custodite nei locali della galleria di Ischia Street Art di Forio in via Costantino 28. Si dispensa dalle visite e dai fiori”.
Pasuqale Raicaldo
“La Repubblica”, 30 Marzo 2021
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Voyage de la Luna
“La poésie se manifeste à travers
la fusion de l’écriture et du dessin
dans cette partie d’un journal artistique.
J’y trouve des réminiscences à cette
écriture « automatique » qui sort du
secret enseveli au plus profond de
l’être humain.
Algoritmo?
Dada…
Cristallisation explosive de révolte
contre l’hécatombe régnante.
Il dubbio umano, amore della verita.
Grazie, Mimmo di Caterino ed Artivista.”
Eliza Muylaert, membre de la Presse mondiale (O.M.P.P.), dal suo blog, 29 Aprile 2021
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Location in Sardinia intervista Mimmo Di Caterino
Несколько месяцев назад на пляже Мадалена города Капотерры начали загадочным образом появляться объекты с рисунками на них. Объекты, как правило, из кухонной утвари, сковородки, кастрюли, а изображался на них всегда портрет и, похоже, одного и того же человека. Меня очень заинтриговали эти работы, я стала регулярно из выкладывать в сториз, есть вкладка вечных сториз #Artнапляже, загляните. Вы стали задавать мне вопросы и советовать как “выследить” художника на пляже😅.
Я поставила себе цель и нашла его. Итак, представляю вам Миммо Доменико де Катерино, не просто художник, а именно АРТивист.
*Артивизм — направление современного искусства, в котором с помощью художественно-выразительных средств художники пытаются продвигать идеи протеста или гражданского неповиновения (Википедия).
Вот наша беседа с Миммо:
Ваши работы таинственным образом появляются на пляже каждую неделю, это какой-то манифест?
✔️Язык художника во всех вариациях жанра всегда является манифестом, с этой точки зрения моя работа день за днем определяется как язык и как процесс, прежде чем стать финальным продуктом. В последнее время интенсивность моей работы неистовая, компульсивная, возможно, из-за того, что мы переживаем с точки зрения социального дистанцирования и общей апатии.
У этого манифеста есть название?
✔️Экспозицию на пляже Мадалена обозначают хэштеги, которые сопровождают остров в этот момент его истории: #Redzone, #Orangezone, #Yellowzone
и что они влекут за собой с точки зрения личного и коллективного разочарования #socialdistancing, #socialisolation, #socialdisobedience
Da Cagliari Art Magazine del 21 Maggio 2021
Mimmo Di Caterino:
Curriculum
Mimmo Di Caterino nasce a Napoli il 7/8/73, negli anni novanta emerge nella scena artistica internazionale, muovendosi a Napoli tra l'Accademia di Belle Arti e il Laboratorio Okkupato S.K.A..
Fondamenta della sua ricerca è autodeterminarsi come voce critica, in un sistema di mercato che squalifica l'artista contemporaneo, come ricercatore di senso sociale e intellettuale.
Personalità e identità che ha messo in discussione tutti i codici di genere dell'arte contemporanea, si è collocato in maniera anomala anche nell'ambito della street art, abbandonando lavori in contesti urbani per essere liberamente rimossi, distrutti o prelevati da chi entrato in contatto visivo con loro, innescando casualmente, una società per azioni diffusa a sostegno della sua ricerca.
Unico artista figurativo (nel 2006) ad avere una rubrica indipendente sulle pagine della prima rivista d'arte Europea "Flash Art" dell'allora Direttore Giancarlo Politi.
Il suo intervento street artistico "Social lockdown” a Forio d’Ischia , presso il gallerista attivista Salvatore Iacono, è stato il primo in Italia dopo il lockdown..
Il suo lavoro è presente in autorevoli Musei e collezioni d'arte contemporanea private e pubbliche.
La sua idea di fondo è che i linguaggi dell'arte e gli artisti debbano sempre porsi a tutela della pubblica alfabetizzazione artistica, bilanciando la tendenza d'accentramento (e cannibalizzazione del pubblico) da parte del privato.
La sua produzione è svincolata dalle intermediazioni, come può un intermediario (gallerista, collezionista, curatore, storico dell’arte…) non acquisendo e acquistando un lavoro di un artista, sostenerlo in pubblico?
Attualmente risulta essere l’artista con il numero di diffide legali (da parte di soggetti pubblici e privati) più alto in Italia.
Vive e lavora a Cagliari, insegna nello storico e prestigioso Liceo Artistico e Musicale Foiso Fois.
2019
Collettive:
“Interferenze”, Arte in Sardegna 1944-2019, Chiesa di Santa Croce, Rivoli (To)
“Biennale del libro d’artista”, Complesso monumentale San Domenico Maggiore (Na)
“#Clima-Human Rights”, Fondazione opera campana dei caduti, Rovereto.
Personale:
“ResistrOn”, presso il Nuraghe Cuccurada-La Fortezza di Mogoro.
2020
Collettive:
“DecorAzioni”, Officina d’arte fotografica e contemporanea Dadaboom di Viareggio.
“Vernice Fresca”, Poggio District a San Michele di Ganzaria (CT)
“Human Rights - The future’s shape”, Fondazione Campana dei Caduti, Rovereto (TN).
Personali:
“Social Lockdown”, personale urbana presso l’Ischia street art Gallery di Salvatore Iacono.
“Social distancing”, personale urbana presso l’Ischia Street Art Gallery, Museo del Torrione, Forio (Na).
2021
Collettive:
“Tributo a Dante”, Associazione “Nel segno dell’arte”, Avellino
“L’Amazzonia deve vivere”, Museo Diotti, Casalmaggiore (CR)
“Human Rights -work”, Fondazione Campana dei Caduti, Rovereto (TN).