LETTERATURA (2317)

 
CoverNottiIBS.jpghttps://cardona.patriziopacioni.com/wp-content/uploads/2021/10/CoverNottiIBS-215x300.jpg 215w" alt="" width="221" height="309" />      Ancora una volta, con «Le notti di Monteselva» (vincitore dell’edizione 2021 del prestigioso premio Garfagnana in Giallo – sezione inediti e pubblicato da Bacchilega), Patrizio Pacioni ci sorprende con qualcosa di nuovo. Questa volta lo fa con la collaborazione di Lorella De Bon, coinvolta per la seconda volta (dopo la raccolta di racconti «Delitti & Diletti» del 2008) nella narrazione delle indagini del commissario Cardona.

Che ci sia anche lo “zampino” della scrittrice bellunese lo si intuisce già dalla prima parte del corposo romanzo, all’interno della quale non compaiono, come puntualmente accade nelle altre storie della Saga, quei momenti stringenti di frenetica caccia all’uomo che seguono la commissione di un oscuro e odioso crimine. Questo romanzo, invece, si apre con una ampia descrizione dell’impegno della sezione di Monteselva degli operatori (dottori e infermieri) dell’Associazione Medici Volontari Italiani (realmente esistente e operante in Italia e nel mondo, così come i City Angels, anch’essi coinvolti nella vicenda) impegnati nell’assistenza ai più fragili ed esposti e ai meno abbienti, nelle cui schiere, in questa occasione, si annoverano i bambini sfruttati come mendicati e le giovanissime ragazze dell’est spinte brutalmente sulla strada dal racket.
Piuttosto insolito, appunto, per un romanzo giallo, ma straordinariamente efficace nell’introdurre una vicenda nella quale, attraverso un articolato meccanismo narrativo, in un crescendo di tensione, gli autori riescono a mescola con ottimi risultati tinte forti e buoni sentimenti.

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A ciò si aggiunge l’altrettanto insolita circostanza della ritarda apparizione, tra le pagine del libro, del “deus ex machina” Leonardo Cardona: dopo una fugacissima apparizione iniziale, infatti, il commissario entra nel vivo della vicenda solo in itinere, imprimendo con la sua comparsa una brusca ma affatto disarmonica accelerazione.
Tra il centro della città, la parte più degradata della sua periferia e il grande Ospedale San Martino (luoghi descritti in minuzioso quanto pittoresco dettaglio sia nella componente urbanistica che in quella umana) si consuma la sfida mortale che, da quando mondo è mondo, vede il Bene contrapporsi al Male. Questa volta incarnato nella feroce rappresentanza della mafia russa, impiantata a Monteselva come un tumore maligno, che fa capo al cattivo di turno, il losco e feroce Vassili Abramov.

Insomma, al termine della lettura, ci si rende conto di come abbia funzionato la scrittura a quattro mani di Pacioni e De Bon, capaci di affiancare armonicamente alla vicenda principale, una serie di altre narrazioni che compongono un grande affresco globale capace di tenere avvinta l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima pagina.
Ben descritti tutti i personaggi, principali e secondari, tra i quali piace ricordare anche il ruolo (questa volta decisamente attivo e determinante) ricoperto dall’agente Gaetano Gargiulo, colosso buono fedele assistente e tradizionale spalla comica del commissario Cardona.

Un libro la cui lettura risulta piacevole, coinvolgente e avvincente, in attesa del nuovo episodio della Saga di Monteselva il cui arrivo in libreria è previsto per la prossima primavera.

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LA SAGA DI MONTESELVA:

Essemmesse (Effedue Edizioni200) Malinconico Leprechaun (Sampognaro e Pupi 2008) Seconda B (Effedue 2009) Delitti & Diletti (Effedue 2010- in collaborazione con Lorella De BonIn cauda venenum ( Edizioni Serena 2016 – romanzo doppio) Cardona e gli ardori del giovane pensionato (Edizioni Serena 2017) Le notti di Monteselva (Bacchilega 2021 – in collaborazione con Lorella De Bon). Prossimamente Cardona e il fantasma di Marlene (uscita prevista nella primavera 2022 per le stampe di Liberedizioni). A Monteselva è pure interamente ambientata la storia drammatica, lirica e visionaria Malanima mia, scritta a quattro mani con Giovanna Mulas e pubblicata da Melino Nerella nel 2011)

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Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è PICT0294-1024x768.jpg   ANTONIO MORESI (*)

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(*) Nasce a Roma negli anni 50. Da tempo abita tra le colline sabine, nei pressi della Capitale. Laureato in Scienze Statistiche, opera nell’Information Tecnology. Appassionato di archeologia e Medioevo scrive romanzi e racconti noir con ambientazione storica e brevi storie di fantascienza, spesso legate al passato mitico della Terra. Vincitore, nel 2012, del concorso letterario “Maya Letti” a Parma; finalista, negli anni successivi, ai concorsi “Porcellana d’Inchiostro” e “Garfagnana in Giallo”. Nel 2017 premiato come terzo classificato in “Giulia in giallo”. Ultimo premio per un racconto giallo, come secondo classificato, al concorso “Le Ombre di Monteselva” di febbraio 2019, promosso dalle Edizioni Serena di Viterbo. Vincitore del concorso “Garfagnana in Giallo” per noir inediti nel 2019 con il romanzo «I sette gradini dell’Abazia». Nel corso del 2022 è prevista la pubblicazione di una sua raccolta di racconti di fantascienza dal titolo «The four ages of man».

 
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«Le notti di Monteselva» a Venezia

 

La vivace e articolata intervista di Annalisa Bruni (nell'ambito della serie di incontri culturali promossi dall'Associazione Mestre Mia in collaborazione con Abitare 3) , coautori de «Le notti di Monteselva».
 
Il romanzo, scritto da Patrizio Pacioni e Lorella De Bon, si è aggiudicato la vittoria nel prestigioso concorso letterario di genere giallo/noir Garfagnana in Giallo (edizione 2020 - sezione inediti).
Il libro edito da Bacchilega è presente su tutte le principali piattaforme di vendita on line.
 
Per guardare la trasmissione integrale dell'evento, questo il link:

https://www.youtube.com/watch?v=Ruw5wygRpZ8

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Una mia poesia da "Dentro I Riflessi"

Trasparenze
Uno specchio d’acqua quasi immobile
ferma il mio sguardo, che si perde
nella morbida luce del suo riverbero.
Colori tenui, come carezze di pastelli
su un foglio, colmano la vista dei miei occhi.
Impercettibili movimenti
smuovono la superficie,
leggere scie si dilatano
come una lieve danza sospesa tra acqua ed aria.
Un bianco battito d’ali
in un volteggio armonioso
irrompe sulla quiete...
Echi di suoni si liberano
più in là, verso spazi più azzurri;
spilli di raggi dorati, per un poco,
nascondono la vista di gabbiani nel loro volo libero.
Visioni leggere di dolci palpiti di vita...
Mi scorgo nello specchio d’acqua
che riflette il mio viso,
ora vedo attraverso gli occhi della mia anima...
Dentro, sfumature che si assomigliano,
vive emozioni galleggiano,
un senso di quiete serena
mi invade e ondeggia tra le mie trasparenze.

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L'INCONTRO

Incontro con Rossana Mauri, autrice del libro "La Tigre e la Professoressa ". Rapporto tra genitori,  alunni ed insegnanti.  Tema che tocca la nostra quotidianità.  Ne parliamo e riflettiamo con l'autrice.  Diretta facebook pagina Colere Anima,  giovedì 18 novembre dalle ore 18.00. Vi aspettiamo.

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Una mia poesia da "Dentro I Riflessi"

Sviste


Apro i vetri appoggio i gomiti e guardo fuori...
l’aria gelida mi scuote e mi inumidisce gli occhi,
il cielo è di un blu intenso e senza nuvole
la luce del sole è ancora alta sugli edifici di fronte.
Sotto per strada tanta gente che passa
cammina svelta frenetica, non si sofferma.
Tira dritto cerca solo di non perdere tempo
sta attenta a non correre rischi a non dover subire...
coperta da sciarpe e cappelli scuri
infilata dentro i propri baveri rialzati
quasi fossero la prima linea di difesa.
Le persone si incrociano ma non si guardano
a volte disattente si urtano e in tal caso
solo un cenno di disappunto più che di scuse.
Non vedo persone che vogliano parlarsi che cerchino di sorridersi.
Su un lato una coppia di vecchi avanza lenta
scalzata appena da ragazzini sui loro skateboard.
Intravedo più lontano qualcuno sdraiato nell’androne
di un palazzo o sotto i portici davanti ai negozi
soli coperti da stracci da cartoni scuri.
Soli con se stessi con il loro freddo
con la loro fame soli con il loro star male.
Tanto noi non vediamo più nulla dentro i nostri baveri rialzati...
Il sole è tramontato, adesso la luce non c’è più.

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