Vi auguro di essere eretici. Di essere liberi, liberi di scegliere, di pensare con la vostra testa.
Perché eretici? Perché la parola eresia in greco antico significa letteralmente scelta. «Eretico è chi non si accontenta dei saperi di seconda mano, è chi si ribella al sonno delle coscienze, chi non si rassegna alle ingiustizie.» È colui che dice “no”, che sa opporre un rifiuto, che si rifiuta di obbedire, ciecamente obbedire.
Tutto voi avrete sentito parlare di Socrate, di Platone, di Omero, ma avete mai sentito parlare di Archiloco di Paro? Fu uno dei primi eretici, uno dei primi dissidenti della storia. Essere un buon soldato, ecco cosa celebra il mondo omerico. L’onore. La Gloria. Archiloco invece è la voce fuori dal coro del mondo antico: abbandona lo scudo nel bel mezzo della battaglia. Tutti gli dicono: obbedisci agli ordini, combatti, combatti per l’onore di questo comandante, combatti per l’onore della tua patria.
«La patria di chi? La patria di Socrate messo a morte con le leggi della patria? La patria degli ateniesi o la patria degli spartani che parlavano la stessa lingua degli ateniesi però si squartavano tra loro come molti secoli dopo avrebbero fatto i fiorentini e i senesi, i veneziani e i genovesi? Anche Mussolini parlava di patria. In Istria dove fino a ieri la patria si chiamava Italia sicché bisognava uccidere ed essere uccisi per l'Italia ma ora si chiama Iugoslavia sicché bisogna uccidere ed essere uccisi per la Iugoslavia».
Ecco io sono d’accordo con la Fallaci. Archiloco sarebbe stato d’accordo con la Fallaci. Ne ho abbastanza di coloro che dicono “credi in questo, credi in quest’altro”. Fai questo, pensa in questo modo, non avere una tua opinione! Quelli che ti ordinano di pensare in un certo modo, o peggio ancora che ti ordinano di NON pensare in un certo modo, sono soltanto inquisitori. I paladini delle verità assolute mi fanno paura, non esito ad ammetterlo. Poi però penso ad Archiloco: in un mondo dove la società ti schiaccia e sembra volerti soffocare, se non fai ciò che tutti fanno, se non pensi come tutti pensano, lui fa sentire la sua voce.
G.Middei
Commenti
Grazie Angelo per la tua condivisa affermazione.
Un saluto di Cuore, Giorgio.
Interessante il testo. Tuttavia, mi permetto di osservare che la libertà non appartiene soltanto a chi è eretico, nel senso di colui che dice no, ma anche a chi sceglie di aderire ad un sistema di valori. Cioè, soltanto chi si ribella sarebbe libero? No, grazie, non credo proprio. Nella decisione libera di obbedire a dei valori, a dei dogmi, ci sono libertà, responsabilità e maturità, che possono essere presenti anche in chi si ribella, per carità. Ma, attenzione a non fare del ribellismo un idolo. L'uomo ha bisogno di valori certi, che tutti possono discutere, accettare o rifiutare, e ai quali ognuno può apportare il suo contributo, personale e originale. Dunque, viva la libertà, la maturità, la responsabilità, e no grazie al ribellismo, all'immaturità, all'irresponsabilità. Perdonate la sincerità, altro valore certo da promuovere.
Un saluto a tutti e grazie
Angelo
Il testo sostiene non di essere bastian contrari per principio, ma di usare le proprie conoscenze, il proprio intuito ed anche i propri valori per dedurre considerazioni personali sui fatti ai quali la vita ci mette di fronte, e non di accettare tour court ciò che ci viene propinato come assoluta verità
Sì, vero quanto scrivi. La mia era un'esortazione dettata da ciò che vedo ogni giorno nel mondo della scuola, tra contestazioni di ogni genere, rifiuto di ogni autorità, relativismo, sincretismo, sentimento antireligioso aggressivo, tutte cose non che.mi hanno spinto a parlare di "ribellismo".
Grazie per la precisazione
Un saluto
Angelo
Direi che il tutto è iniziato nel famigerato '68..
Concordo pienamente...
Grazie e un saluto
Angelo
🤩🤩🤩