PITTURA (933)

bansky ...

Opere di autocritica profonda del nostro sistema... cosi consumistico e devastatore di ciò che abbiamo in eredità, o meglio in prestito d'uso da parte di chi ci ha preceduto... ricevuto intatto o quasi e quasi completamente devastato, dal mito del denaro figlio del egoismo edonista... ... e non solo dal punto di vista " di eco sostenibilità, ..." ma anzi sopra tutto sotto l'aspetto dei valori e della autenticità delle fondamenta cultural/economiche, che sono alla base della Vita.. Nuovi valori che oramai sono posti come fossero dei dogmi, naturalmente solo dei falsi dogmi, del nuovo.. ( il mondo va bene, solo se aumentano il pil e i consumi ) ?
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Il Vaso di Fiori ;

Jan van Huysum, Vaso di Fiori. L'opera del pittore Fiammingo famoso per le sue nature morte iper realistiche, il quale al fine di ottenere la massima perfezione di colori e di immagini, sembra dipingesse anche con l'ausilio di lenti d'ingrandimento; sembra che sia considerato la più bella opera in assoluto, che ritragga un vaso di fiori. Questo "capolavoro" è divenuto ancora più celebre e conosciuto davvero in tutto il mondo, a causa del fatto che era un opera scomparsa durante la seconda guerra mondiale. L'opera fu trafugata dall'esercito tedesco durante la ritirata, e da li non se ne seppe più niente per oltre settant'anni. Fino a che riapparse una decina di anni fa, in quanto venne messa in vendita da parte di una famiglia di privati in Germania. Fu quindi così che dopo una diatriba durata un paio di anni, venne restituita tramite il ministero degli Esteri tedesco, nelle mani del direttore dei musei degli Uffizi di Firenze, coincidenza anch'egli tedesco, Eike Schmidt..
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Il Vaso di Fiori ;

Jan van Huysum, Vaso di Fiori. L'opera del pittore Fiammingo famoso per le sue nature morte iper realistiche, che al fine di ottenere la massima perfezione di colori e di immagini, sembra dipingesse anche con l'ausilio di lenti d'ingrandimento. Questa sua "capolavoro" è divenuta ancora più celebre a causa del fatto che era scomparsa durante la seconda guerra mondiale. Trafugata dall'esercito tedesco durante la ritirata, di cui non si seppe più niente per oltre settant'anni, dopo una venne ritrovata, presso una famiglia di privati in Germania, e poi dopo una diatriba durata un paio di anni, venne restituita tramite il ministero degli Esteri tedesco, nelle mani del direttore dei Musei degli Uffizi di Firenze anch'egli tedesco, Eike Schmidt,
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