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Avere un’opinione è un reato? 

 

 

Oggi sembra esserci un unico pensiero, un solo modo corretto ed accettabile di vedere le cose, che viene propagandato da quella che viene chiamata l’Informazione. Chiunque si discosti da tale linea viene accusato, non di avere un’opinione contraria, giusta o sbagliata che sia, ma di promuovere la disinformazione. E la disinformazione merita di essere censurata. 

 

 

Mentre i fatti, possono essere veritieri o manipolati, la nostra interpretazione di determinati fatti, di determinati eventi rientra nella sfera delle opinioni. Vi sono opinioni valide, opinioni intelligente, opinioni terribilmente ingenue o addirittura cattive, ma le opinioni sono appunto opinioni: espressione di quella sfera soggettiva che fa parte del nostro Io, del nostro vissuto personale, del nostro particolare percorso intellettuale. 

 

 

Quando si stabilisce cosa dobbiamo pensare, quali opinioni sia lecito avere, come dobbiamo o possiamo pensare, quando si viene a creare una sorta di Ministero della Verità di orwelliana memoria, allora si vengono a ricreare dei meccanismi che non sono più compatibili con il concetto stesso di democrazia. Democrazia significa rispetto delle altrui opinioni. 

 

 

Oggi invece non appena la pensi diversamente, o magari ti rifiuti di adagiarti sul comodo conformismo di massa, incontri un muro. Viviamo in una società dominata dal Pensiero Unico, dove la cultura viene strumentalizzata per fini politici, le questione etiche strumentalizzate per fini politici, dove gli stessi intellettuali non hanno il coraggio di esprimere le loro opinioni e si limitano ad accodarsi a quella che è la moda del momento, l’aria generale. Ecco, per citare Canfora: «l’altro ieri ho incontrato un tizio per la strada che mi ferma e mi dice: “Ma lei cosa pensa di quel pazzo di Putin?”. “Qualche responsabilità c’è anche dall’altra parte”, gli rispondo. “Ah”, dice l’uomo, ma allora lei la pensa come me”. Ecco a cosa siamo arrivati. All’autocensura. Siamo ridotti a questo.»

 

 

G.Middei

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Commenti

  • Una volta si diceva che; ... che se non si ha La memoria del proprio passato, si sarà inevitabilmente vittime degli stessi errori nel nostro futuro, che poi un poco alla volta diventa, inevitabilmente il nostro presente.. Lo scrittore Jilbert Keith Chesterton, agli inizi del 1900 con visione profetica scriveva, ... che;sarebbe arrivato presto un tempo nel quale per potere dire che, "le foglie delle piante, erano verdi in estate, (mentre erano attacate ai rami) e rosse in autunno (mentre erano cadute a terra), ci si sarebbe dovuti armare di spada ... questa frase in apparenza provocatoria, era in realtà una parafrasi per potere inidicare quale futuro Lui intravedesse ... e  non si era di cerrto sbagliato .. Quando i media, si travestono di ipocrisia e non informano più di nulla, ma anzi utilizzano o sfruttano e manipolando i fatti, con l'unico scopo di infondere delle finte verità finalizzate al confondere le menti delle persone  e quindi dei popoli. e creare delle finte logiche con le quali in realtà manipolano e riprogrammano le menti, (Vedi la dinamica delle "Finestre di Overton, anche su YouTube), ecco che le genti, troveranno poco importante che le cose vadano per il megglio oppure no; ma tenderanno ad adeguare il proprio pensiero, fino a nascondersi il fatto che nulla gli sembra vero, ma quindi anche il ricordare sembra una cosa inutile, meglio pensare all'oggi e al massimo al domani, e se la maggioranza la vede in quel modo, probailmente sarà cosi, o anche se non lo fosse, la cosa più conveniente è quella di crederci, per evitare i problemi e l'emarginazione o anche peggio.  Tutto tornerà come prima... forse nessuno o quasi ci ha mai creduto fino in fondo, ma al momento la cosa più semplice era volerci credere.     

  • Vero...

    Un saluto a tutti.

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