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«Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti». 

 

 

Vi ricordate queste parole di Pirandello? L’ipocrisia è ciò che tiene in piedi la società. Hai un’idea? Domandati quanto sia conveniente esprimerla ad alta voce. Pensi qualcosa che potrebbe risultare sgradito alle orecchie di un tuo amico? Faresti meglio a tacere. Perché sì saper stare al mondo, vuol dire proprio questo: «dentro, neri come corvi; fuori, bianchi come colombi; in corpo fiele; in bocca, miele». 

 

 

Certo, vi sono tanti tipi di ipocrisia. Vi è l’ipocrisia che assume forme politiche, istituzionalizzate. Benessere, uguaglianza e fratellanza tra i popoli: questo è il volto pubblico dell’Occidente. E certamente non è opportuno ricordare che la nostra fortuna l’abbiamo costruita sul sistematico sfruttamento degli altri popoli. Oggi poi si parla tanto di libertà e di democrazia. La parola democrazia soprattutto viene evocata per legittimare politiche che di democratico non hanno nulla.

 

 

C’è l’ipocrisia sociale di Anna Karenina; Anna è una sgualdrina, una donna immorale, così la giudica la nobiltà russa. Perché? Perché Anna ama un altro uomo, vuole divorziare da suo marito, viene lapidata dalla società, quella stessa società che praticava liberamente l’adulterio a patto che venissero mantenute le convenienze. Vi è l’ipocrisia che si tinge di opportunismo; ricordate il Professor Paolino della commedia L'uomo, la bestia e la virtù di Pirandello? Indossa la maschera della virtù e del perbenismo per nascondere la tresca con la signora Perella.

 

 

C’è infine l’ipocrisia fine a se stessa. Continuamente vedo persone che scherzano, si fanno i complimenti, si scambiano notizie sulla famiglia, e come sorridono! Sorridono sempre, ma non appena si separano, incominciamo gli uni a parlare male degli altri. Come si può, mi domando, essere tanto affabili con una persona, e appena l’altro non c’è più, abbandonarsi alla calunnia più crudele? Non voglio piegarmi al gioco di chi si odia ma lo fa con un sorriso sulla bocca. Ed è questo che vi auguro: siate voi stessi, siate onesti con voi stessi e sopratutto siatelo con gli altri.

 

 

G.Middei

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Commenti

  • Molto interessante il testo. 

    Per mia esperienza personale posso soltanto testimoniare che a volte dire solo una parte della verità può essere un modo per non fare del male ad una persona (ad esempio nel caso di un malato terminale...); o almeno bisognerebbe usare tatto, delicatezza, sensibilità nel dire il vero. 

    Sull'onestà concordo. Anche a me piace essere onesto e sincero, con me stesso e con gli altri. E questo spesso si paga, nel senso che si viene emarginati, esclusi, accusati di intolleranza, presunzione, arroganza, solo per il fatto di affermare che si crede in qualcosa e in Qualcuno, quel Dio che incarna in Cristo suo Figlio la Verità. 

    Ma non importa, l'importante è cercare di vivere con verità, seguendo Gesù che la dona al mondo donando Se stesso. 

    Considerate quante mode sono passate, quanti personaggi famosi sono scomparsi, quante ideologie e filosofie sono tramontate. 

    "Stat Crux dum volvitur orbis"... La Croce rimane mentre il mondo cambia. 

    Un saluto a tutti 

    Angelo 

     

  • Grazie mille ancora Giovanni per I tuoi commenti.

    Un saluto di Cuore, Giorgio.

  • Questa e pura verita. Buona serata

  • 👍👍👍

    Bei Versi Daniele...

    Un saluto di Cuore.

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