Quando con Daniela Morandini, preziosa coautrice di questa sofferta pièce e di altre che verranno, pensammo di scrivere questo dramma, non potevamo prevedere ciò che di lì a poco sarebbe venuto e, soprattutto, quale sarebbe stata la situazione del mondo al momento di metterla in scena. In poco meno di tre anni è cambiato il mondo, è cambiata la vita di tutti, e non certo in meglio» dice Patrizio Pacioni, rivolgendosi ai tanti spettatori che hanno gremito il Piccolo Teatro Libero e che non vogliono saperle di finirla con i fragorosi applausi indirizzati alla compagnia ÒStudios Teatro di Milano al termine della prima nazionale di Zastava 999.

«L’opera alla quale avete appena assistito voleva essere (ed è a tutti gli effetti), partendo da una situazione storica neanche troppo lontana, una ferma e appassionata denuncia degli orrori della guerra, ma è difficile farla risuonare forte e chiaro adesso, con il sottofondo di questo assordante rombo di cannoni e delle grida di dolore e di rabbia lanciate da un popolo oppresso e martirizzato».

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goli-otok.jpghttps://cardona.patriziopacioni.com/wp-content/uploads/2022/04/goli-otok-300x185.jpg 300w" alt="" width="800" height="492" />

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LA TRAMA:

Milena e Riccardo, coppia di italiani in fuga dal logorio di una vita anonima quanto noiosa e dal loro rapporto di coppia ormai giunto a scadenza, si trovano a dover trascorrere una notte a Goli Otok, minuscolo fazzoletto di terra al largo delle coste della Croazia, conosciuto anche come Isola Calva. Un posto maledetto, a lungo sede di un campo di concentramento caratterizzato dalla durezza del trattamento riservato ai prigionieri e dall’efferata crudeltà dei sorveglianti, al cui interno si procedeva alla “rieducazione” degli oppositori politici di qualunque estrazione… o alla loro eliminazione. In assenza di altre strutture ricettive, l’unico rifugio dove trascorrere la notte, in attesa che, l’indomani, uno dei battelli che fanno la spola tra il continente e l’isola, possa imbarcarli e riportarli a terra, è un modesto ristorante che vive sul passaggio dei turisti attirati dalle memorie degli orrori del passato e in cerca di emozioni forti a buon prezzo. In questo contesto si consuma il lorovincontro con gli inquietanti conduttori del locale: Darko, ex combattente della guerra dei balcani, dai tragici trascorsi, con la giovane e problematica figlia Katica e l’inquietante presenza, confinata in una stanza interna, del padre Goran, vecchio e malato,ex internato nel campo di concentramento. Un confronto tra mondi diversi dal quale scaturiscono scintille capaci d’incendiare i contrasti e di scatenare l’esplosione di passioni e di avvenimenti drammatici, di sorprendente e inimmaginabile esito.

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LO SPETTACOLO:

Maiuscola prova attoriale della compagnia milanese ÒStudios Teatro, per la prima volta a confronto con l’appassionato e competente pubblico bresciano in quello che può essere definito l’avamposto e la rocca del teatro d’impegno e d’avanguardia della Città, diretto dall’esperta teatrante a tutto tondo che risponde al nome di Elena Guitti. «Non a caso è proprio su questo palcoscenico che, poche settimane fa, ha fatto il suo debutto Punto improprio, pièce gialla che ho tratto da un romanzo del noto giallista Enrico Luceriné che ancora qui, tra due settimane, i Teatranti, ancora in collaborazione con Le Ombre di Platone (Compagnia del Barone – Ombre di Platone), metteranno in scena, a grande richiesta, una replica di Christine e Léa – Le serve (ispirato a un atroce fatto di cronaca degli anni ’30) che ha riscosso unanimi consensi al Teatro Sant’Afra nello scorso novembre; inoltre, proprio in questi giorni, si è deciso di far debuttare a Brescia, sempre al Piccolo Teatro Libero, l’altro mio dramma Diciannove più uno (Teatro Sudio e Ombre di Platone) che racconta uno dei più foschi misteri del dopoguerra. Il fatto è che la linea d’impegno civile e di denuncia sociale seguita da questo teatro (e il pubblico che abitualmente lo frequenta) risultano molto vicini, anche s enon perfettamente coincidenti, alle mie convinzioni e alle mie scelte drammaturgiche» chiarisce ancora Pacioni nell’immediato dopospettacolo. Francesco Cundò interpreta la parte di Darko, miliziano indurito e incattivito dalla guerra dei Balcani sprizzando energia e rabbia da tutti i pori; Daniela Morandini e Ivan Bonasia si calano con straordinaria disinvoltura nei panni (e nel nulla) di Milena e Riccardo, coppia ormai giunta ai titoli di coda di cinici e sprovveduti turisti italiani alla ricerca di sensazioni forti, conferendo spessore al banale anonimato dei due personaggi con il giusto mix di distacco e ironia, la giovane e sorprendente Valentina Maronese, se perdonate il gioco di parole, incarna con la straordinaria maturità di una veterana del palcoscenico… l’immaturità di Katica, fragile e spinoso germoglio di una dinastia dannata.

Impeccabile la regia di Davide Del Grosso, capace di innescare nel modo più conveniente ardite soluzioni narrative e significativi momenti di urticante ironia nell’atmosfera arcaica da classica tragedia greca, sia per la narrazione degli eventi bellici che per la spietata dissezione di sentimenti e tabù di significativa valenza psicoanalitica. Tutto ciò mantenendo sempre alto il ritmo della rappresentazione e ben desta l’attenzione e l’emozione degli spettatori. Il tutto, arricchito da geniali accorgimenti sia nella essenziale ma sorprendente scenografia che nei suggestivi e coinvolgenti interventi sonori. Voto altissimo per lui, come per tutti gli interpreti della pièce.

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Ivan Bonasia, Francesco Cundò, Valentina Maronese, Daniela Morandini, Davide Dele Grosso, Patrizio Pacioni, ÒStudios Teatro, Piccolo Teatro Libero, Brescia, GuittoMatto, Zastava 999, Le Ombre di Platone, Guerra dei Balcani,<br /> <br /> <br />

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Come battuta finale, a nome e per conto di tutto il cast, abbiamo raccolto le parole dell’autrice/attrice Daniela Morandini: «Il debutto di Zastava 999 è gioia e commozione. Il percorso per arrivare è stato lungo e accidentato, segnato dalle interruzioni imposte dagli accadimenti degli ultimi anni, ma i compagni di viaggio di questa avventura hanno dimostrato tenacia, motivazione e coraggio. Insieme, a partire dalla drammaturgia scritta con Patrizio Pacioni (incontro di cui sono a sarò sempre grata), abbiamo scavato nei significati e nei misteri di una storia di guerra e violenza, di ignavia e di indifferenza. La regia ha colto da subito il contesto idealeall’interno del quale far vivere questi personaggi, in una dinamica sospesa e polverosa: esseri fuori dal tempo che vagano come fantasmi, ognuno con le proprie contraddizioni e violenze. Il processo attoriale è stato intenso e complesso: dopo ogni gesto, dopo ogni suono, sentiamo sempre la necessità di scoprirne altri, per scavare sempre più all’interno di noi e della trama, tra sfumature che non finiscono mai di mutare. Il viaggio è appena iniziato, ed io sono felice e soddisfatta dell’impegno, della determinazione e del cuore che tutti noi abbiamo dedicato e continueremo a dedicare a questo progetto… e al nostro pubblico»

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Del gradimento dimostrato dal pubblico, che al termine dello spettacolo ha più volte e calorosamente richiamato alla ribalta gli attori e il regista, si è già detto..

Prossimo appuntamento con «Zastava 999» venerdì 27 maggio a Milano presso FE Teatro Fabbrica dell’Esperienza – via Francesco Brioschi 60 (+39 02 7862 4438 )

 

 

«Quando con Daniela Morandini, preziosa coautrice di questa sofferta pièce e di altre che verranno, pensammo di scrivere questo dramma, non potevamo prevedere ciò che di lì a poco sarebbe venuto e, soprattutto, quale sarebbe stata la situazione del mondo al momento di metterla in scena. In poco meno di tre anni è cambiato il mondo, è cambiata la vita di tutti, e non certo in meglio» dice Patrizio Pacioni, rivolgendosi ai tanti spettatori che hanno gremito il Piccolo Teatro Libero e che non vogliono saperle di finirla con i fragorosi applausi indirizzati alla compagnia ÒStudios Teatro di Milano al termine della prima nazionale di Zastava 999.

«L’opera alla quale avete appena assistito voleva essere (ed è a tutti gli effetti), partendo da una situazione storica neanche troppo lontana, una ferma e appassionata denuncia degli orrori della guerra, ma è difficile farla risuonare forte e chiaro adesso, con il sottofondo di questo assordante rombo di cannoni e delle grida di dolore e di rabbia lanciate da un popolo oppresso e martirizzato».

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LA TRAMA:

Milena e Riccardo, coppia di italiani in fuga dal logorio di una vita anonima quanto noiosa e dal loro rapporto di coppia ormai giunto a scadenza, si trovano a dover trascorrere una notte a Goli Otok, minuscolo fazzoletto di terra al largo delle coste della Croazia, conosciuto anche come Isola Calva. Un posto maledetto, a lungo sede di un campo di concentramento caratterizzato dalla durezza del trattamento riservato ai prigionieri e dall’efferata crudeltà dei sorveglianti, al cui interno si procedeva alla “rieducazione” degli oppositori politici di qualunque estrazione… o alla loro eliminazione. In assenza di altre strutture ricettive, l’unico rifugio dove trascorrere la notte, in attesa che, l’indomani, uno dei battelli che fanno la spola tra il continente e l’isola, possa imbarcarli e riportarli a terra, è un modesto ristorante che vive sul passaggio dei turisti attirati dalle memorie degli orrori del passato e in cerca di emozioni forti a buon prezzo. In questo contesto si consuma il lorovincontro con gli inquietanti conduttori del locale: Darko, ex combattente della guerra dei balcani, dai tragici trascorsi, con la giovane e problematica figlia Katica e l’inquietante presenza, confinata in una stanza interna, del padre Goran, vecchio e malato,ex internato nel campo di concentramento. Un confronto tra mondi diversi dal quale scaturiscono scintille capaci d’incendiare i contrasti e di scatenare l’esplosione di passioni e di avvenimenti drammatici, di sorprendente e inimmaginabile esito.

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LO SPETTACOLO:

Maiuscola prova attoriale della compagnia milanese ÒStudios Teatro, per la prima volta a confronto con l’appassionato e competente pubblico bresciano in quello che può essere definito l’avamposto e la rocca del teatro d’impegno e d’avanguardia della Città, diretto dall’esperta teatrante a tutto tondo che risponde al nome di Elena Guitti. «Non a caso è proprio su questo palcoscenico che, poche settimane fa, ha fatto il suo debutto Punto improprio, pièce gialla che ho tratto da un romanzo del noto giallista Enrico Luceriné che ancora qui, tra due settimane, i Teatranti, ancora in collaborazione con Le Ombre di Platone (Compagnia del Barone – Ombre di Platone), metteranno in scena, a grande richiesta, una replica di Christine e Léa – Le serve (ispirato a un atroce fatto di cronaca degli anni ’30) che ha riscosso unanimi consensi al Teatro Sant’Afra nello scorso novembre; inoltre, proprio in questi giorni, si è deciso di far debuttare a Brescia, sempre al Piccolo Teatro Libero, l’altro mio dramma Diciannove più uno (Teatro Sudio e Ombre di Platone) che racconta uno dei più foschi misteri del dopoguerra. Il fatto è che la linea d’impegno civile e di denuncia sociale seguita da questo teatro (e il pubblico che abitualmente lo frequenta) risultano molto vicini, anche s enon perfettamente coincidenti, alle mie convinzioni e alle mie scelte drammaturgiche» chiarisce ancora Pacioni nell’immediato dopospettacolo. Francesco Cundò interpreta la parte di Darko, miliziano indurito e incattivito dalla guerra dei Balcani sprizzando energia e rabbia da tutti i pori; Daniela Morandini e Ivan Bonasia si calano con straordinaria disinvoltura nei panni (e nel nulla) di Milena e Riccardo, coppia ormai giunta ai titoli di coda di cinici e sprovveduti turisti italiani alla ricerca di sensazioni forti, conferendo spessore al banale anonimato dei due personaggi con il giusto mix di distacco e ironia, la giovane e sorprendente Valentina Maronese, se perdonate il gioco di parole, incarna con la straordinaria maturità di una veterana del palcoscenico… l’immaturità di Katica, fragile e spinoso germoglio di una dinastia dannata.

Impeccabile la regia di Davide Del Grosso, capace di innescare nel modo più conveniente ardite soluzioni narrative e significativi momenti di urticante ironia nell’atmosfera arcaica da classica tragedia greca, sia per la narrazione degli eventi bellici che per la spietata dissezione di sentimenti e tabù di significativa valenza psicoanalitica. Tutto ciò mantenendo sempre alto il ritmo della rappresentazione e ben desta l’attenzione e l’emozione degli spettatori. Il tutto, arricchito da geniali accorgimenti sia nella essenziale ma sorprendente scenografia che nei suggestivi e coinvolgenti interventi sonori. Voto altissimo per lui, come per tutti gli interpreti della pièce.

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Ivan Bonasia, Francesco Cundò, Valentina Maronese, Daniela Morandini, Davide Dele Grosso, Patrizio Pacioni, ÒStudios Teatro, Piccolo Teatro Libero, Brescia, GuittoMatto, Zastava 999, Le Ombre di Platone, Guerra dei Balcani,<br /> <br /> <br />

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Come battuta finale, a nome e per conto di tutto il cast, abbiamo raccolto le parole dell’autrice/attrice Daniela Morandini: «Il debutto di Zastava 999 è gioia e commozione. Il percorso per arrivare è stato lungo e accidentato, segnato dalle interruzioni imposte dagli accadimenti degli ultimi anni, ma i compagni di viaggio di questa avventura hanno dimostrato tenacia, motivazione e coraggio. Insieme, a partire dalla drammaturgia scritta con Patrizio Pacioni (incontro di cui sono a sarò sempre grata), abbiamo scavato nei significati e nei misteri di una storia di guerra e violenza, di ignavia e di indifferenza. La regia ha colto da subito il contesto idealeall’interno del quale far vivere questi personaggi, in una dinamica sospesa e polverosa: esseri fuori dal tempo che vagano come fantasmi, ognuno con le proprie contraddizioni e violenze. Il processo attoriale è stato intenso e complesso: dopo ogni gesto, dopo ogni suono, sentiamo sempre la necessità di scoprirne altri, per scavare sempre più all’interno di noi e della trama, tra sfumature che non finiscono mai di mutare. Il viaggio è appena iniziato, ed io sono felice e soddisfatta dell’impegno, della determinazione e del cuore che tutti noi abbiamo dedicato e continueremo a dedicare a questo progetto… e al nostro pubblico»

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Del gradimento dimostrato dal pubblico, che al termine dello spettacolo ha più volte e calorosamente richiamato alla ribalta gli attori e il regista, si è già detto..

Prossimo appuntamento con «Zastava 999» venerdì 27 maggio 2022 a Milano presso FE Teatro Fabbrica dell’Esperienza – via Francesco Brioschi 60 (+39 02 7862 4438 )

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